#welfare culturale

 

VERSO UN’IDEA DI WELFARE ALLARGATO.

IL WELFARE CULTURALE NELLE INIZIATIVE DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO.

Di Antonio Lampis 

 

Da molti anni in Provincia di Bolzano il finanziamento delle attività culturali è stato posto in relazione alla necessità di un nuovo e più ampio concetto di welfare, affinché non si intendano come interventi di welfare solo quelli riferiti alla sanità, previdenza, casa, lavoro e scuola.Una necessità intuita da almeno quindici anni per contribuire a prevenire le situazioni di crisi che solo più recentemente hanno evidenziato tutte le conseguenzesociali negative, situazioni di crisi che ovunque ora si riconoscono nelle periferie urbane trascurate, a causa dell’innalzamento dell’età media della popolazione e per le difficoltà occupazionali che le ultime congiuntureeconomiche hanno ingenerosamente addossato alle giovani generazioni e alle donne.

 

Periferie urbane

Sulle periferie urbane si è concentrata un’attenzione determinata, che ha avuto un momento di visibile avvio con il forte investimento per la riapertura di un teatro in un quartiere popolare e molto popolato, coinvolgendo la popolazione circostante, i negozi di prossimità e avviando diverse e costanti iniziative di marketing culturale non convenzionale, direct e multilevel marketing. Nel parcopubblico di un altro quartiere a prevalente edilizia popolare e sociale si è trasferita in estate unofferta di spettacoli stabile e mirata, in collaborazione con le principali istituzioni di spettacolo dal vivo della provinciae nella simbolica piazza del medesimo quartiere dal 2011 ha luogo un festival aperto al confronto con noti personaggi della vita culturale nazionale legato al tema della Resistenza e delle resistenze contemporanee. La sede della piattaforma associativa che lo gestisce è ora condivisa con la sede dell’associazione di un centro commerciale naturale, formato da piccoli esercenti che, appunto, s’impegnano a resistere.

 

Quasi tutte le iniziative descritte ed altre qui non menzionate sono state realizzate con contributi mirati ad associazioni o cooperative che finalmente valorizzavano una governance rinnovata dal punto di vista generazionale o si distinguevano nell’offrire occasioni di lavoro a giovani generazioni di professionisti della partecipazione culturale. Per il loro sviluppo è risultato particolarmente utile l’impegno pluriennale dell’amministrazione provinciale per la preparazione del territorio all’arrivo della biennale Manifesta nel 2008 e alla candidatura a capitale culturale europea nel 2011. La percezione della presenza culturale nelle periferie urbane, in particolare ilcitato teatro, assomiglia ormai a quella delle strutture ambulatoriali di quartiere, tanto è  ormai stabile la percezione di “necessità” nella convinzione sociale diffusa e quanto esso sia presente  nel percorso quotidiano delle persone.

 

Cultura e salute

Il progressivo invecchiamento della popolazione ha ben presto reso evidente quanto fosse opportuno ricordare l’efficacia della partecipazione culturale per la salute ed il benessere delle persone.

Già nel 1997 si pensò far tradurre la ricerca dell'università svedese di UMEA dallo svedese in italiano e tedesco che l’ateneo svedeseforse deluso dal risultato, non pubblicarono in inglese (in quanto medici si ritiene che sperassero  nei tipici fattori: astinenza fumo, sport ealimentazione). La ricerca venne sintetizzata dai media intorno al risultato che 80 eventi culturali all’anno erano emersi dalla ricerca come il principale fattore di allungamento della vita. In quegli anni, nei quali il binomio cultura e salute non era quasi mai declinato, la notizia in Italia usci in un trafiletto pubblicato ne "La Repubblica" con le dimensioni di due francobolli. Su tale notizia la Provincia di Bolzano costruí dal 1997 diverse campagne di comunicazione sociale dal titolo "La cultura allunga la vita", un logo impresso per anni in qualunque comunicazione culturale e in frequenti iniziative di comunicazione sociale , anche con due martellanti spot tvPoi la ricerca con la casa farmaceutica Bracco e le università ha dato ben altra conferma al motto. Per misurare il benessere degli individui, in questa seconda e molto più  specifica ricerca si sono presi in considerazione diverse variabili -malattie, reddito, educazione, età, sesso, occupazione, stato civile, partecipazione culturale - che caratterizzano il PGWBI, Psychological General Well-Being Index, strumento validato da decenni di pratica clinica, che stima le auto-rappresentazioni degli stati emozionali ed affettivi intra-personali che rispecchiano un senso di benessere soggettivo o di disagio, catturando la percezione soggettiva del benessere. I dati della ricerca hanno dimostrato come l’offerta di servizi e attività e le politiche per la partecipazione e il consumo di cultura influenzino maggiormente il benessere della cittàAccanto al forte incremento dei dati sulla partecipazione allo spettacolo dal vivo e alle visite di mostre e musei va ricordato il capillare sistema di biblioteche e di educazione degli adulti quale portatore di un contributo essenziale albenessere diffuso della popolazione ed in particolare allo stato di salute della popolazione anziana.

 

Le recenti normative per l’attenzione alle periferie e alle giovani generazioni.

Le linee d’indirizzo che stavano alla base delle iniziative attuate nel decennio scorso, anche come realizzazioneempirica delle teorie legate ai comportamenti economici delle persone di fronte ai consumi culturali conosciuti o inesplorati hanno avuto eco nella nuova legge provinciale per le attività culturali del 2015, In essa si riconosce “il diritto all’attività e alla partecipazione culturale, non solo ai cittadini, ma a tutte le persone che vivono sul territorio provinciale e si stabilisce che l’amministrazione debba dedicare “particolare attenzione al fatto che la cultura sia accessibile anche ai ceti e agli ambienti sociali abitualmente lontani dalla cultura”.

I criteri per i contributi affrontano i temi sopradescritti prevedendo cheLa governance dei soggetti finanziabili si impegni a valorizzare le giovani professionalità e prevedere che i membri dei direttivi che hanno superato i 75 anni di età vengano, di norma, destinati solo a cariche onorifiche, sostenere l'impegno sociale per l'occupazione giovanile ed evitare di attribuire incarichi retribuiti di qualsiasi natura a soggetti già in pensioneI vantaggi economici sono concessi tenendo conto delle seguenti linee guida per lo sviluppo culturale del territorio, tra le priorità indicate figurano: la ricerca di nuovo pubblico attraverso azioni mirate o strategie di medio-lungo periodo; l’incentivazione dell’occupazione giovanile e/o qualificata; la collaborazione con istituzioni culturali qualificate o con altri enti ed associazioni del territorio, nonché le sinergie fra reti di associazioni di Bolzano e periferia;

Dal 2014, per sottolineare che le politiche culturali e giovanili si devono intendere anche come politiche per l'autonomia dei giovani in ambito economico per fornire ai più giovani strumenti di sviluppo personale e territorialeè stato avviato un incubatore culturale per la nascita di imprese culturali e creative

 

Casa e cultura

In Alto Adige le politiche per l’edilizia agevolata e convenzionata, l’edilizia sociale, sono molto avanzate e il sostegno per la soluzione dei problemi abitativi dei meno abbienti è particolarmente generoso. Gli interventi si sono concentrati per decenni quasi solamente su costruzione, manutenzione ed assegnazione degli alloggi e le potenzialità di coesione sociale sono state a lungo trascurate. Solo con la fortunata unione di competenza politica tra cultura, scuola e edilizia sono state favorite le collaborazioni istituzionali per rendere concreta e visibile una pratica di welfare allargata alle attività culturali. Il logo di corporate design dell'assessorato, presente in tutte le  iniziative realizzate o finanziate é  appunto CASA-SCUOLA-CULTURA.

 

Negozi alla cultura

Il recente progetto sperimentale “Negozi e cultura”, approvato nel gennaio 2017, si rivolge a organizzazioni e cooperative culturali e giovanili con la messa a disposizione gratuita di alcuni spazi commerciali nel popoloso quartiere bolzanino di Don Bosco.

Il progetto vede l’azione sinergica dei settori dell’amministrazione provinciale responsabili per le attività culturali, per il patrimonio della Provincia e l’Istituto per l’Edilizia Sociale IPES. Tramite contratto dicomodato d’uso gratuito saranno assegnati ad associazioni o cooperative spazi commerciali sfittiL’iniziativa nascedalla convinzione politica che ormai sia necessario sviluppare un "welfare allargato" con la cultura, in grado di generare lavoro, inclusione e relazioni sociali. Le organizzazioni che ricevono gli spazi gratuiti sono responsabilizzate nell’obiettivo di aumentare, tramite attività culturali, il rendimento degli interventi delle politiche di edilizia sociale a beneficio del quartiere nel quale essi si sviluppano. Il progetto rientra nell’indirizzo strategico delle politiche culturali e giovanili impegnate anche nelle nuove soluzioni lavorative per i giovani nel campo dell’innovazione culturale e creativa.  I quattro soggetti assegnatari, individuati tramite un bando di selezione, in cambio dell’uso gratuito, dovrannosviluppare forme di occupazione giovanile nel settore creativo e culturale e fornire un contributo per migliorare la coesione sociale nel quartiere e arginare la percezione d’insicurezza e sfiducia che emerge in particolare nelle periferie urbane .

 

Conclusioni

Rispetto alle migliaia di pubblicazioni recentemente apparse nel dibattito scientifico sul tema del welfare culturale  quelle sopradescritte rappresentano esperienzeconcrete in prima applicazione degli aspetti teorici portati a conoscenza del dibattito scientifico. Sono iniziative risultate certamente già in grado di incidere sui comportamenti individuali aumentare la partecipazione culturale, che è già molto ampia secondo i dati Istat e i rapporti di Federculture. L’alta partecipazione culturale degli ultimi decenni e la capillare presenza di attività di long life learning e del fitto sistema bibliotecario hanno reso i tanti e ormai noti impatti positivi sull’economia locale. Nell’impossibilità di riferirsi puntualmente a tutti,basti un datola spesa farmaceutica convenzionata di classe A-SSN più elevata è Campania con 167,5 euro pro capite, in Provincia Autonoma di Bolzano 97 eurola media nazionale ben 134,4 euro. La provincia di Bolzano ad esempio ha la spesa pro capite in antibiotici più bassa d’Italia.

 

Abstract

The funding of cultural activities in the Province of Bolzano has long been related to the need for a new and broader concept of welfare, in order not to intend it as a mere health, social security, home, work and school policy.

Such a need has been sensed for at least fifteen years, aiming at preventing crisis situations that might arise from neglected urban suburbs, the rising average age of the population, employment difficulties that the latest economic trends have ungenerously leaned against younger generations and  women.

The many interventions focused on urban peripheries, the theme of culture and health, the approval of new laws for youth employment in the cultural field, social housing policies related to culture.

The high cultural participation in recent decades and the widespread presence of life-long learning activities have had many well known positive impacts on the local economy. One striking example is the pharmaceutical expenditure in class A -SSN (National Sanitary Service): the Province of Bolzano for instance has the lowest expenditure per capita in antibiotics in Italy, and while the average Italian medical expenses add up to 134,4 euro, in our province they are limited to 97 euro each.

 

 

Keywords: welfare and culture; cultural economics; urban design; creativity; post-industrial economy; culture for urban well-being

 

 

Note: